Al Castello Orsini Odescalchi, passeggiata nello Stato Pontificio

Roma, 10 gennaio 2022. Una limpida giornata di inizio gennaio, assolata, con un cielo meravigliosamente blu.

Scenario ideale per una visita al castello Orsini-Odescalchi, a Bracciano, in quel territorio del Lazio che, per più di 1000 anni, ha fatto parte dello Stato Pontificio.

Commissionato nel 1470 da Napoleone Orsini e ultimato nel 1485 sotto la guida del figlio Gentile Virginio, oggi è di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò il Ducato di Bracciano alla fine del XVII secolo.

Un luogo suggestivo e ricco di storia, che mi ha ben ispirato nella preparazione del seminario di italiano giuridico «ITALIA EUROPA e VATICANO, tra storia e istituzioni, politica e diritto», che terrò al College d’Europe di Bruges il prossimo 22 gennaio.

Un anno di lingua, cultura e diritto italiani, in Europa e nel mondo: pronti al 2022!

Roma, 9 gennaio 2022. E’ stato il secondo anno di pandemia, il 2021 appena concluso.

Ha avuto inizio con il bell’incontro tra gli studenti del primo corso di Italiano giuridico e politico al Collège d’Europe di Bruges e la Rettrice Federica Mogherini e si è concluso con il dono della copie della Costituzione  della Repubblica italiana da parte del Sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, agli studenti del Collegio, nell’ambito dell’attuale Promotion Eliane Vogel-Polsky.

Un anno trascorso quasi interamente in Italia, con tanti corsi e seminari, che ci hanno consentito di diffondere la lingua, la cultura e il diritto italiani, in Europa e nel mondo, grazie alla formazione a distanza. Ma anche tra pause rigeneranti al mare e visite ai luoghi di cui mi piace poi parlare in aula.

La galleria fotografica proposta  ne fornisce solo qualche breve flash. Auspicio per un 2022 altrettanto intenso e affascinante!

L’italiano del diritto 1. Corso sul linguaggio giuridico per la prima volta in remoto

 

Roma, 16 luglio 2020. «L’italiano del diritto – 1» è il mio primo corso di italiano giuridico di gruppo completamente in remoto, in grado di essere seguito ovunque voi siate (io tra Roma e Sabaudia!).

Un percorso di 8 webinar  – per un totale di 24 ore e con inizio lunedì prossimo 20 luglio, ore 17.30/20.30 – arricchito da video tematici, attraverso il variegato linguaggio giuridico in diversi settori, in una forma accessibile anche ai non addetti ai lavori, e con la puntuale attenzione all’attualità, sempre in evoluzione.

Organizzato da Global2Evolution, è destinato a interpreti, traduttori, giuristi linguisti, studenti in mediazione linguistica, professionisti ed esperti del settore.

Ecco il programma:

L’ordinamento costituzionale italiano

Il Presidente della Repubblica e il Quirinale

Il sistema giuridico e le fonti del diritto

Il sistema giurisdizionale

Il processo civile

Le società

Le procedure concorsuali

Il diritto di famiglia dalla riforma del 1975 a oggi

Il processo penale

Italia, Europa  e Vaticano.

Testo di riferimento, il mio «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri», 2018, Roma – Istituto Armando Curcio University Press.

Per le iscrizioni, navigate sul sito www.global2evolution.com oppure inviate una mail a training@global2evolution.com.

Per approfondimenti, non esitate a scrivermi: italianodeldiritto@gmail.com.

 

Storia e legislazione del sistema delle banche in Italia

SistemaBanche
Storia e legislazione del sistema delle Banche in Italia

Bruxelles, 20 giugno 2020. «Storia e legislazione del sistema delle Banche in Italia» è il mio terzo webinar di italiano giuridico con Global2Evolution.

Il Seminario percorre le fasi storiche e legislative del sistema delle Banche in Italia, attraverso documenti e immagini, inserendole in un quadro istituzionale, politico e giuridico, anche europeo, con riferimento a fatti di attualità, e con particolare attenzione tanto ai concetti e agli istituti quanto al linguaggio.

Ecco i punti principali del programma:

  1. La Banca d’Italia, storia e funzioni dal 1893 a oggi
  2. La legislazione bancaria
  3. Le autorità creditizie e la vigilanza  
  4. La liquidazione coatta amministrativa. Giorgio Ambrosoli e la Banca privata italiana.   Il caso Banca Etruria
  5. Organismi associativi bancari
  6. Monte dei Paschi di Siena, le vicende di una delle banche più antiche del mondo.

L’appuntamento è per sabato prossimo, 27 giugno, ore 12.00-18.00 (perché ci seguono anche dal Canada!).

Lessico pratico di italiano giuridico dell’emergenza SARS-CoV-2

Bruxelles, 13 giugno 2020. Nato durante il confinamento a Bruxelles, quando mi sono trovata a rispondere alle numerose domande del mio allievo Pablo Narbona, interprete della cabina spagnola – effettuando una comparazione tra ordinamenti di Italia, Spagna e Belgio – il «Lessico pratico di italiano giuridico dell’emergenza SARS-CoV-2» è un testo breve, di circa 30 pagine, che riprende la formula dell’ordine alfabetico (dalla A alla Z), individua la terminologia, spesso tecnica, che è entrata costantemente nelle nostre case negli ultimi tre mesi, e che è divenuta “pane quotidiano” di chi lavora con le lingue, nel nostro caso, con l’italiano.

Come è ovvio, mi limito a illustrare i nuovi termini, concetti e istituti, rinviando, per gli approfondimenti, al mio prezioso e ben noto «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri» (2018, Istituto Armando Curcio University Press).

I partecipanti ai corsi e seminari di Global2Evolution lo stanno ricevendo all’atto dell’iscrizione: training@global2evolution.com.

Se desiderate saperne di più, italianodeldiritto@gmail.com

L’importanza dei linguaggi settoriali nella formazione e nelle istituzioni in Italia e all’estero

Una sintesi del mio intervento alla Giornata di traduzione e interpretazione ALP2019, Accordare le parole. Ancora grazie a Giulia Gentili, Arianna Lombardi e Viviana Merola per avermi invitata. L’intero articolo su https://www.accordareleparole.com/, “scarica conferenza”.

ALP2019
L’importanza dei linguaggi settoriali nella formazione

ALP2019, costruire la professione sulle passioni

Costruire la professione sulle proprie passioni. Con tanto impegnoformazione dedizione. E personalità. Senza farsi scoraggiare dai “maschi” scandalizzati: «Una femmina che legge la Gazzetta dello sport…!!!». L’ho raccontato ad «ALP2019 Accordare le parole».

https://www.accordareleparole.com/post/gestisci-il-blog-dal-tuo-sito-live-e-da-mobile?fbclid=IwAR3kd8dansOQIz3-RMOFN8i-61D92JAwXxdSQxy2hIMCXjeUnDTSRMnBsKQ

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La passione della parola

Il «Processo penale in Italia» Seminario di italiano giuridico a Lille

«Il Processo penale in Italia», seminario di italiano giuridico per interpreti e traduttori legali, per la prima volta a Lille, in Francia. Organizzato dall’attivissima interprete francese Nora Rakkida contattare per informazioni e iscrizioni, entro il 30 marzo prossimo. Costo: 250 euro. Sabato 27 aprile 2019, dalle 10.00 alle 18.00.

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Il Processo penale in italia

ALP 2019 “Accordare le parole”, giornata di interpretazione e di traduzione

Bruxelles, 7 febbraio 2019. Non vedo l’ora di partecipare ad ALP 2019 “Accordare le parole”, giornata di interpretazione e di traduzione, insieme a interpreti, traduttori, professori, italiani e stranieri. A parlare del mio impegno nella diffusione dell’italiano come lingua di lavoro in Europa. E del mio Lessico pratico di italiano giuridico. A Roma, il prossimo 12 aprile. Con Giulia Gentili, Arianna Lombardi, Viviana Merola. SSML San Domenico, International Campus, ISTRAD. Per iscriversi, http://www.accordareleparole.com

APL2019
Mi preparo ad ALP 2019

Il «Lessico pratico» per l’italiano lingua di lavoro in un’ottica europea

 

Bruxelles, 5 dicembre 2018. «Grazie, Isabella De Monte, per l’ospitalità qui in questa Istituzione dove sono arrivata nel 2002, come giornalista accreditata. Non potevo certo immaginare che, sedici anni dopo, un mio lavoro, anzi il frutto del mio lavoro, del mio percorso professionale, avrebbe trovato una tanto prestigiosa collocazione  nell’alta Assemblea dell’Unione».

Il «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri» – edito da Istituto Armando Curcio University Press, Collana Didattica e Ricerca, diretta dalla dottoressa Sabrina Aulitto – è stato presentato, infatti, al Parlamento europeo di Bruxelles, nell’ambito dell’evento dal titolo «L’italiano lingua di lavoro in un’ottica europea».

L’incontro è stato ospitato dall’eurodeputata Isabella De Monte e organizzato in collaborazione con l’associazione degli alumni dell’Università «La Sapienza» di Roma, NoiSapienza Bruxelles – presieduta da Flavia Silvestroni, avvocato specializzato in diritto del Commercio internazionale – di cui faccio fieramente parte. E non è un caso che il libro sia dedicato al professor Angelo Raffaele Latagliata, nel 1987 ordinario della cattedra di Diritto penale alla facoltà di Giurisprudenza dello storico Ateneo (e membro della Commissione ministeriale Pagliaro per un progetto di riforma del Codice penale nel 1988), che avrebbe dovuto essere relatore della mia tesi di laurea se non fosse prematuramente scomparso nel 1990. Il Prof più sorridente della Sapienza, nella quale, ha precisato l’avvocato Silvestroni, «si sono laureati anche il presidente Tajani e l’onorevole Silvia Costa».

«Sono stata molto contenta di riscontrare tante adesioni all’iniziativa. Il “Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri” introduce  un argomento specifico, al tempo stesso di interesse generale – ha esordito Isabella De Monte, triestina, laureata in Giurisprudenza, avvocato,  convinta che «chi ha a cuore la materia giuridica, la ama al momento dello studio, poi continua per l’intera vita». Del resto il diritto riguarda tutti noi, l’esistenza di ogni giorno, da quando compriamo il giornale a quando firmiamo un contratto di somministrazione per la fornitura di gas o di elettricità. Per non parlare poi delle «Istituzioni UE, dove si fa per definizione la legislazione.  Nella Commissione Trasporti, di cui faccio parte, il pacchetto stradale è quello tra i più complessi. Quando abbiamo trattato il tema della casa, e dei concetti di residenza, domicilio, dimora, che nell’ordinamento italiano sono ben definiti, negli altri Stati membri non sempre, in sede di discussione del regolamento abbiamo dovuto negoziare e chiarire i diversi istituti. Impossibile, dunque, trascurare oggi le declinazioni tecniche di una lingua, come l’italiano, soprattutto se vogliamo che sia anche lingua di lavoro».

Per giungere a parlare di come è nato il «Lessico pratico», non potevo non ripercorrere la personale esperienza nell’insegnamento dell’italiano a stranieri e, in particolare, di un italiano specialistico, supportato dalla formazione giuridica.

Tutto comincia dalla collaborazione, nel 2004, con l’Istituto Italiano di Cultura dove – dopo diversi corsi individuali a interpreti e funzionari di aziende che lavoravano con l’Italia – nel 2007 parte il primo corso di italiano giuridico di gruppo. Due avvocati, una traduttrice, un’interprete, due imprenditori:  un’iniziativa di successo.

Con l’arrivo all’IIC, nel 2012, come responsabile della formazione, di Rita Giannini Watson, giurista, con esperienza in didattica dell’italiano agli stranieri, attività politica all’attivo, far nascere corsi di gruppo di italiano giuridico è stato un processo naturale. I destinatari erano prevalentemente interpreti, giuristi, giuristi linguisti, funzionari.

Quando uno studente di Giurisprudenza di Gent, che doveva partire per l’Erasmus in Italia, ci comunica che non poteva venire a Bruxelles con facilità, ci siamo inventati i corsi a distanza, via skype, che ancora realizzo con frequenza in diversi Paesi europei.

Nel 2014, con un protocollo firmato tra l’IIC e il Collège d’Europe, vengono attivati i corsi di italiano nella sede di Bruges dove, a gran richiesta degli studenti, tengo anche seminari di italiano giuridico e politico.

Comincia nel 2015 la collaborazione con AIIC Belgio, Associazione Internazionale Interpreti di Conferenza, e con la direzione della formazione per gli interpreti alla  Corte di Giustizia dell’UE: i primi seminari di italiano giuridico tenuti all’interno dell’Istituzione di Lussemburgo!

Sono del 2016 i primi corsi intensivi allo SCIC, il Servizio Comune Interpretazione e Conferenze della Commissione europea.

In pochi anni, dunque, le esigenze della formazione linguistica cambiano. La contestualizzazione diventa necessaria per ben interpretare e tradurre.

Per usare i termini giusti bisogna conoscere a fondo il significato dei corrispondenti. Chi sa spiegare la differenza tra il GIP e il GUP?

E tra impresa, azienda e ditta?

Cosa è l’incidente probatorio?

Il PM è un giudice o un avvocato?

E perché c’è chi traduce il whistleblower inglese nell’italiano “informatore” – parola del linguaggio comune che non rende certo l’idea del “segnalante di fatti illeciti”, come correttamente lo definisce la legge italiana?

«Abbiamo fatto un bel percorso con Maria Cristina all’IIC» ha raccontato Rita Giannini Watson, funzionaria di UK Law Societies.  «Abbiamo molto in comune, tutte e due laureate in giurisprudenza, professori di italiano come lingua straniera. Devo dire per me non con la passione con cui l’ha fatto e lo fa Maria Cristina: io sono stata un’insegnante competente, ma non di più.  Però mi ha fatto un po’ tornare al primo amore, quello per il diritto».

Perché l’italiano come lingua di lavoro?

«Perché l’italiano è una lingua diffusa in quanto è amata», spiega la dottoressa Giannini. Ho visto in Inghilterra che la gente imparava la nostra lingua perché bella, lingua della musica, dell’arte, della cucina, della cultura. Un amore che non sempre si traduce nell’uso tecnico e quotidiano dell’italiano. È una lingua ponte, diciamo, però c’è un grosso problema nell’insegnamento dell’italiano specialistico, giuridico ma non solo, per esempio nell’astrofisica, nella biologia, nella medicina. Ed è la preparazione dei formatori. Unitamente al riconoscimento ufficiale dello status di professore di italiano come lingua straniera. Purtroppo manca una politica generale dell’Italia nella diffusione dell’italiano anche lingua di lavoro».

«La pensiero immediato che mi è venuto in mente nel preparare questa serata è stato non il primo amore, ahimè, ma il primo esame, “Istituzioni di diritto romano”» ha esordito l’avvocato Francesco Maria Salerno, direttore della sede di Bruxelles dello Studio Gianni-Origoni-Grippo-Cappelli & Partners, che ha egregiamente curato la Prefazione del volume. «Se penso a quell’esame, e penso al tipo di diritto che faccio oggi mi rendo conto della grandissima ricchezza della nostra tradizione giuridica millenaria, con cui esiste ancora un filo di continuità».

«Vi confesso, però, che spesso questa grande cultura può essere anche un peso. Sapete che Marco Tullio Cicerone, uno dei più grandi avvocati e oratori, era balbuziente? Non perché fosse malato bensì perché, si racconta, soffriva di “troppa cultura”. Avendo tante idee e troppe cose da dire, spesso l’incipit del discorso era frenato».

«Io penso che ogni tanto a noi giuristi italiani succeda la stessa cosa: siamo un po’ schiacciati dal peso della cultura millenaria che ci portiamo dentro. Ed ecco allora che saluto questo libro perché libera la cultura giuridica nella sua agilità, nella sua essenzialità. Permette agli stranieri di avere un accesso facile al nostro grandissimo patrimonio: è bello sentire che la professoressa ricorda gli studenti presenti uno per uno con i loro nomi. Credo sia una cosa straordinaria, che fa comprendere che dietro al “Lessico” vi sono veramente i suoi destinatari».

«Per me, come giurista italiano», l’avvocato Salerno lo sottolinea, «è un supporto proprio perché spesso quello che facciamo qui è un diritto che dobbiamo spiegare, comunicare alle Istituzioni e nel settore privato; dunque avere un libro che ci dà il contesto  anche di rami del diritto che non pratichiamo tutti i giorni è un grandissimo aiuto nel nostro lavoro di “interpreti”, non quelli seduti in queste cabine dietro le mie spalle, ma quelli che si accostano al testo giuridico e la prima cosa che fanno  è cercare di capirlo, di interpretarlo per spiegarlo, per difendere, per promuovere, per persuadere».

Ma come è nato il «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri»?

Fin dal mio primo corso di italiano giuridico all’IIC di Bruxelles, l’esigenza emersa nell’immediato era stata quella di un testo di riferimento, dove poter approfondire o ritrovare i termini, i concetti e gli istituti analizzati in aula.

Avevo pensato di sopperire all’inizio con schede esplicative, che accompagnavano il materiale autentico su cui baso puntualmente ogni mio corso. Per poi giungere, alla fine di ogni anno accademico, a creare vere e proprie dispense che assemblavano organicamente i documenti sui soggetti trattati e servivano da «libri di testo» per gli anni successivi. Non so se si può immaginare la soddisfazione provata, un giorno, quando Lucia Ventura, un’interprete di conferenza  italiana assidua frequentatrice dei miei seminari, mi disse: «Lo sai che vado in cabina con le tue dispense?».

Dall’altro lato, la sempre maggiore richiesta – nel contesto dell’Unione europea – dell’insegnamento dell’italiano specialistico e settoriale, da utilizzare anche come lingua di lavoro. La costante testimonianza di colleghi che, nei livelli più avanzati, soprattutto con i professionisti, si trovavano in difficoltà – e non c’è da meravigliarsi – con una terminologia che presuppone una formazione prettamente giuridica e non dà nulla per scontato. E l’auspicio, a più voci, di pubblicazione delle dispense, mi ha motivato maggiormente ad affrontare questo non semplice lavoro.

Il principale scoglio da superare è stato deciderne la struttura: corredare ogni argomento con gli articoli di stampa – anche specialistica – sottoposti agli allievi, sarebbe stato bello. Ma poco pratico da realizzare per diversi motivi. E poi, pensando a Lucia che si portava in cabina le scomode dispense formato A4, mi sono detta che avrei dovuto realizzare un testo maneggevole e di facile consultazione.

Un Lessico pratico, dunque, perché vuole essere uno strumento di lavoro utile nel concreto. In cabina, in aula o in studio, è strutturato in ordine alfabetico per favorire una facile consultazione,  ed è arricchito dalla comparazione per guidare la comprensione anche di chi – italiano o straniero – giurista non è.

E, poi, europeo, nell’ottica di una auspicata futura collocazione dell’italiano – a pieno titolo – tra le lingue di lavoro dell’UE.

«Non voglio più sentir dire che il diritto è noioso», ha puntualizzato l’onorevole De Monte. «In questa sede ospitiamo molte iniziative ma stasera sento proprio l’entusiasmo e il piacere di occuparsi di tali materie. Mi è piaciuto anche leggere di termini non propriamente trattati nell’ambito europeo ma che sono invece molto importanti a livello italiano». Perché l’UE non ha competenza legislativa  in materia penale, «ma vai a confondere la concussione con la corruzione, e per la gravità del reato e per la sanzione…».

«Anche il tema delle Istituzioni è fondamentale: molti ancora confondono la Commissione con il Parlamento. Ti avrei voluto far leggere un articolo dove Tajani veniva definito il presidente del Consiglio d’Europa. Sono affermazioni che fanno inorridire. E’ importante, soprattutto in questo momento in cui ci avviamo alle elezioni europee, trasmettere la conoscenza, la cui mancanza causa discredito. Temo sia diffusa l’idea che gli europarlamentari abbiano iniziativa legislativa e che quindi siano paragonati a deputati o senatori nazionali, il che produce anche un’aspettativa diversa».

«C’è dunque un valore, sotto vari profili, di questo libro, e del lavoro importante e grosso che vi si percepisce alle spalle. E credo anche con un’esigenza di continuità e di aggiornamento in futuro», suggerisce in conclusione l’Eurodeputata.

Di certo, il contenuto del Lessico pratico non è esaustivo. Vi sono richiamati i termini, i concetti e gli istituti che emergono di regola durante i miei corsi e  seminari; corrispondono alle domande a cui rispondo dal 2007 – pur nelle trasformazioni della prolifica legislazione italiana – ai numerosi studenti che si pregiano di seguirmi in questo percorso. Con l’obiettivo di trasmettere tutta la passione che provo per l’italiano del diritto fin da quel 5 novembre 1985 quando, entrando nell’aula magna di Giurisprudenza,  sentii ripetere, più volte durante le prime ore di lezione, e rimanendone affascinata: «Ubi est societas ibi est ius. Ubi est ius ibi est societas» (Là dove è un corpo sociale organizzato, lì vi è diritto. Dove è diritto, là vi è un corpo sociale organizzato).