Intitolata a David Sassoli la Promotion 2022-2023 e i corsi di italiano al Collège d’Europe

Bruges, 31 ottobre 2022. Quando, nel giugno del 2009, David Sassoli venne eletto per la prima volta al Parlamento europeo, fra noi giornalisti accreditati alle Istituzioni dell’Unione serpeggiava quel misto tra curiosità e orgoglio, un po’ da italiani, un po’ da professionisti del settore, per l’arrivo, a Bruxelles, di un personaggio già ben noto a livello nazionale, che varcava la soglia dell’Edificio Altiero Spinelli da eurodeputato.

Ricordo il primo affollatissimo evento italiano della nuova legislatura, e i colleghi che si passavano la voce con sguardi di intesa: «Ci sarà anche Sassoli!».

Me lo vedo ancora davanti, avanzare con quell’incedere calmo – seppur deciso – e quel sorriso aperto, a cui non potevi fare a meno di rispondere.

Da quella sera di ottobre di tredici anni fa abbiamo assistito, fieri, anche emozionati, come spesso lo era lui, al suo brillante percorso, sempre con l’Europa e gli europei, nel cuore.

Proprio come la Promotion che si è aperta al Collège d’Europe di Bruges, a lui intitolata.

«‘I valori su cui si basa l’Europa, i nostri valori non sono negoziabili’: è per questa profonda convinzione che David è nostro Patron de Promotion» ha dichiarato, con voce rotta dalla commozione, la Rettrice Federica Mogherini rendendo omaggio all’«uomo», all’«europeo», al «Presidente». «E a un amico per molti di noi».

«Una persona umile, in grado di collegare gli individui perché all’ascolto degli altri. Un giornalista chiaro, un gentiluomo che non scendeva a compromessi. Tutto volto alla lotta contro le ingiustizie, all’attenzione ai giovani: il suo sorriso, la sua carta di identità».

Visione confermata dall’appassionato discorso di apertura della Presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, ancienne del Collegio e collega di Sassoli, a cui è succeduta lo scorso gennaio: «David è stato un paladino della democrazia, che ci ha insegnato che bisogna essere autorevoli e onesti. Che bisogna impegnarsi profondamente per realizzare i progetti».

Nell’ambito dei corsi di italiano – sostenuti dall’Ambasciata d’Italia presso il Regno del Belgio e dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles – che quest’anno portano il suo nome, gli studenti stranieri  stanno cominciando a conoscere David Sassoli ascoltandone le parole e ricostruendo la sua emblematica figura attraverso letture e ricerche. Nel secondo semestre dell’anno accademico confronteranno il ruolo dell’Assemblea da lui presieduta dal 2019 fino alla sua scomparsa con quello dei Parlamenti nazionali dei rispettivi Paesi.

Perché – come riferito dalla Presidente Metsola citando Sassoli – «l’Unione europea non è un incidente della storia, non è caso: è il risultato tangibile dell’impegno di padri fondatori visionari. L’Europa non va studiata ma vissuta, mettendo in atto il suo potere di creare un nuovo percorso nel mondo, un grande disegno di pace».

Pour la photo: merci à Stéphanie Parmentier

Il Palazzo del Laterano, protagonista della storia dell’Italia e della Santa Sede

Roma, 22 giugno 2022. Erano anni che aspettavo la notizia, giunta finalmente il 13 dicembre 2021: l’apertura al pubblico del Palazzo del Laterano [1586-1589], parte di un complesso che – insieme alla Basilica e al Battistero – è protagonista da più di 1700 anni della storia della Chiesa.

Così il 9 febbraio scorso, due giorni prima del 93esimo anniversario della firma del Patti Lateranensi, la Sala Stampa Vaticana mi ha accreditato per una affascinante intensa visita attraverso le sale del Palazzo Apostolico e l’appartamento privato del Vescovo di Roma.

Quasi tremila metri quadri, un percorso tra arazzi, soffitti affrescati, opere d’arte e pregiati mobili antichi. E il mitico tavolo su cui le Alte Parti Contraenti suggellarono l’accordo con il quale – dal 7 giugno 1929, giorno dello scambio delle ratifiche – avrebbe visto la luce lo Stato della Città del Vaticano, risolvendo definitivamente la questione romana.

Suor Rebecca Nazzaro, superiora delle suore Missionarie della Divina Rivelazione, che guidano i visitatori, ricorda: «La storia di questi luoghi risale alla pace costantiniana, quando l’Imperatore romano donò a papa Milziade l’area e le costruzioni appartenute alla famiglia dei Laterani. Con l’editto di Milano e la libertà di culto fu eretta la Basilica del Santissimo Salvatore, in seguito dedicata anche ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Si tratta del primo edificio di culto non costruito sopra la sepoltura di un martire.

La Basilica fu consacrata il 9 novembre del 318 e a essa, oltre che il Battistero, venne poi annesso il Patriarchium, noto come La Casa del Vescovo di Roma», fatto demolire da Papa Sisto V alla fine del XVI secolo proprio per edificarvi questo splendido palazzo rinascimentale, che sarà sede papale e residenza ufficiale dei romani pontefici per molti secoli.

Zona che gode del diritto di extraterritorialità – la Santa Sede ne ha la giurisdizione ma il territorio resta italiano, dunque le autorità di polizia della Repubblica posso accedervi se espressamente autorizzate – il Palazzo è il luogo dove,  ancora oggi, Papa Francesco firma tutti i documenti pontifici, per sottolineare una continuità con il passato e i suoi predecessori.

Al Castello Orsini Odescalchi, passeggiata nello Stato Pontificio

Roma, 10 gennaio 2022. Una limpida giornata di inizio gennaio, assolata, con un cielo meravigliosamente blu.

Scenario ideale per una visita al castello Orsini-Odescalchi, a Bracciano, in quel territorio del Lazio che, per più di 1000 anni, ha fatto parte dello Stato Pontificio.

Commissionato nel 1470 da Napoleone Orsini e ultimato nel 1485 sotto la guida del figlio Gentile Virginio, oggi è di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò il Ducato di Bracciano alla fine del XVII secolo.

Un luogo suggestivo e ricco di storia, che mi ha ben ispirato nella preparazione del seminario di italiano giuridico «ITALIA EUROPA e VATICANO, tra storia e istituzioni, politica e diritto», che terrò al College d’Europe di Bruges il prossimo 22 gennaio.

Un anno di lingua, cultura e diritto italiani, in Europa e nel mondo: pronti al 2022!

Roma, 9 gennaio 2022. E’ stato il secondo anno di pandemia, il 2021 appena concluso.

Ha avuto inizio con il bell’incontro tra gli studenti del primo corso di Italiano giuridico e politico al Collège d’Europe di Bruges e la Rettrice Federica Mogherini e si è concluso con il dono della copie della Costituzione  della Repubblica italiana da parte del Sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, agli studenti del Collegio, nell’ambito dell’attuale Promotion Eliane Vogel-Polsky.

Un anno trascorso quasi interamente in Italia, con tanti corsi e seminari, che ci hanno consentito di diffondere la lingua, la cultura e il diritto italiani, in Europa e nel mondo, grazie alla formazione a distanza. Ma anche tra pause rigeneranti al mare e visite ai luoghi di cui mi piace poi parlare in aula.

La galleria fotografica proposta  ne fornisce solo qualche breve flash. Auspicio per un 2022 altrettanto intenso e affascinante!

«Storia d’Italia», per la 1^ volta in remoto il corso organizzato da Global2Evolution

Bruxelles, 11 settembre 2020. Per la prima volta interamente in remoto il mio corso «Storia d’Italia», organizzato da Global2Evolution.

Attraverso gli Etruschi e i Romani, dal Rinascimento all’Illuminismo, dal Risorgimento al Regno d’Italia e alla Repubblica, i partecipanti “passeggeranno” lungo i secoli percorrendo le vicende politiche, istituzionali e sociali – inevitabilmente collegate all’arte e alla cultura – dei periodi storici che, un tassello dopo l’altro, hanno configurato il Belpaese di oggi.

Da venerdì 16 ottobre prossimo, 3 moduli di 21 ore ciascuno, 7 webinar di 3 ore a settimana, per un totale di 63 ore.

Destinato a interpreti, traduttori, giuristi linguisti, studenti, professionisti.

Testi di riferimento: «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri», e Dispensa su formato elettronico.

Per le iscrizioni: training@global2evolution.com.

Per ogni approfondimento, italianodeldiritto@gmail.com

La Corte di Giustizia UE su differenze di trattamento tra giudici di pace e magistrati ordinari italiani

 

Roma, 16 luglio 2020. Nell’ambito dei miei corsi e seminari sul processo civile e penale in Italia, mi sono spesso soffermata – dato l’interesse generale – sul ruolo sempre più preponderante della figura del Giudice di Pace nell’ordinamento giudiziario nazionale.

Amo anche ricordare che l’ufficio è stato istituito con la legge 21 novembre 1991 n. 374, in sostituzione del giudice conciliatore, e racconto puntualmente un aneddoto: mi ero appena laureata, nel gennaio 1992, e insieme alla mia amica, compagna di università a La Sapienza, Sonia Adami, ci recammo al Tribunale di Latina per prendere informazioni dirette proprio su questa nuova creatura, noi che avevamo già vissuto – da studentesse, non senza difficoltà – la grande riforma del processo penale del 1988.

In Italia, l’ufficio del Giudice di Pace è ricoperto da un magistrato onorario – in genere un avvocato – nominato per un determinato periodo di tempo.

Nell’esercizio delle loro funzioni, i giudici di pace fanno parte dell’ordine giudiziario, anche se possono continuare a svolgere la professione di avvocato, purché non nel circondario nel cui ambito ha sede l’ufficio al quale sono stati assegnati.

Lo Stato corrisponde a questi magistrati onorari, con cadenza mensile, indennità fisse, a titolo di rimborso spese, e indennità variabili, parametrate al numero di udienze tenute e al numero di cause definite nel mese. Nei periodi in cui non lavorano, come quello delle ferie giudiziarie, i giudici di pace non ricevono alcun compenso.

I giudici ordinari (magistrati «togati)», invece, anch’essi facenti parte dell’ordine giudiziario, sono assunti a tempo indeterminato dopo il superamento di un concorso pubblico, non possono esercitare alcuna altra professione, sono retribuiti con uno stipendio fisso e hanno diritto a 30 giorni di ferie annuali retribuite.

Nel 2018, la Signora UX, giudice di pace, ha chiesto al Giudice di Pace di Bologna l’emissione di un decreto ingiuntivo contro lo Stato italiano per il pagamento di 4500 euro a titolo di retribuzione delle ferie di quell’anno. Tale somma corrisponde alla retribuzione di un magistrato togato con anzianità di servizio di 14 anni, quanti sono gli anni in cui la Signora UX ha svolto l’incarico di giudice di pace.

Il pagamento è stato richiesto a titolo di risarcimento del danno subito per la violazione, da parte dello Stato italiano, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, della direttiva 2003/88/CE su taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro, nonché dell’articolo 31 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea (diritto alle ferie annuali retribuite).

Il Giudice di Pace di Bologna ha chiesto quindi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, con sede a Lussemburgo, di fornire un’interpretazione delle suddette norme dell’Unione.

Con la sentenza nella causa C-658/18 UX (IT) di oggi, 16 luglio 2020, la Corte premette che il Giudice di Pace è un organo giurisdizionale nazionale che, come tale, può proporre una domanda pregiudiziale.

Un giudice di pace – secondo la Corte – potrebbe rientrare nella nozione di «lavoratore a tempo determinato» se nominato per un periodo limitato e svolgente, nell’ambito delle sue funzioni, prestazioni reali ed effettive, non puramente marginali né accessorie, per le quali percepisce indennità aventi carattere remunerativo (circostanze che il giudice nazionale dovrà verificare).

La Corte osserva, inoltre, che una differenza di trattamento dei giudici di pace rispetto ai giudici ordinari, ai fini delle ferie retribuite, può essere giustificata da differenze obiettive tra le due categorie. Le controversie loro assegnate, ad esempio, non hanno la complessità che caratterizza quelle attribuite ai giudici ordinari, e i giudici di pace possono operare solo come organi monocratici e non all’interno di un collegio giudicante.

Inoltre, l’importanza riconosciuta dalla Costituzione italiana al concorso per l’ingresso nella magistratura ordinaria appare indicativo di una natura particolare dei compiti e delle responsabilità dei magistrati togati nonché dell’elevato livello della qualificazione professionale richiesta per la realizzazione di tali compiti e per l’assunzione di dette responsabilità.

Alla luce di tali considerazioni, il giudice nazionale dovrà stabilire, in concreto, avuto riguardo a tutte le circostanze di fatto rilevanti, se un giudice di pace si trovi in ​​una situazione paragonabile a quella di un magistrato ordinario, tale, quindi, da poter beneficiare del periodo di ferie annuali retribuito.

La Corte osserva, comunque, che (in linea di massima e fatta sempre salva la valutazione in concreto del giudice nazionale), le differenze di trattamento esistenti tra giudici di pace e giudici ordinari, compresa quella in materia di ferie annuali retribuite, potrebbero apparire adeguate e proporzionate rispetto all’obiettivo di differenziare diverse modalità di esercizio della funzione giudicante.

Per approfondimenti sull’Ufficio del Giudice di Pace: «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri», 2018, Roma, Istituto Armando Curcio University Press.

 

L’italiano del diritto 1. Corso sul linguaggio giuridico per la prima volta in remoto

 

Roma, 16 luglio 2020. «L’italiano del diritto – 1» è il mio primo corso di italiano giuridico di gruppo completamente in remoto, in grado di essere seguito ovunque voi siate (io tra Roma e Sabaudia!).

Un percorso di 8 webinar  – per un totale di 24 ore e con inizio lunedì prossimo 20 luglio, ore 17.30/20.30 – arricchito da video tematici, attraverso il variegato linguaggio giuridico in diversi settori, in una forma accessibile anche ai non addetti ai lavori, e con la puntuale attenzione all’attualità, sempre in evoluzione.

Organizzato da Global2Evolution, è destinato a interpreti, traduttori, giuristi linguisti, studenti in mediazione linguistica, professionisti ed esperti del settore.

Ecco il programma:

L’ordinamento costituzionale italiano

Il Presidente della Repubblica e il Quirinale

Il sistema giuridico e le fonti del diritto

Il sistema giurisdizionale

Il processo civile

Le società

Le procedure concorsuali

Il diritto di famiglia dalla riforma del 1975 a oggi

Il processo penale

Italia, Europa  e Vaticano.

Testo di riferimento, il mio «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri», 2018, Roma – Istituto Armando Curcio University Press.

Per le iscrizioni, navigate sul sito www.global2evolution.com oppure inviate una mail a training@global2evolution.com.

Per approfondimenti, non esitate a scrivermi: italianodeldiritto@gmail.com.

 

Storia e legislazione del sistema delle banche in Italia

SistemaBanche
Storia e legislazione del sistema delle Banche in Italia

Bruxelles, 20 giugno 2020. «Storia e legislazione del sistema delle Banche in Italia» è il mio terzo webinar di italiano giuridico con Global2Evolution.

Il Seminario percorre le fasi storiche e legislative del sistema delle Banche in Italia, attraverso documenti e immagini, inserendole in un quadro istituzionale, politico e giuridico, anche europeo, con riferimento a fatti di attualità, e con particolare attenzione tanto ai concetti e agli istituti quanto al linguaggio.

Ecco i punti principali del programma:

  1. La Banca d’Italia, storia e funzioni dal 1893 a oggi
  2. La legislazione bancaria
  3. Le autorità creditizie e la vigilanza  
  4. La liquidazione coatta amministrativa. Giorgio Ambrosoli e la Banca privata italiana.   Il caso Banca Etruria
  5. Organismi associativi bancari
  6. Monte dei Paschi di Siena, le vicende di una delle banche più antiche del mondo.

L’appuntamento è per sabato prossimo, 27 giugno, ore 12.00-18.00 (perché ci seguono anche dal Canada!).

«Il processo civile in Italia». Seminario di italiano giuridico a Lille

Roma, 7 agosto 2019,  piazza del Quirinale. Sul Colle più alto di Roma, al lavoro per «Il processo civile in Italia», seminario di italiano giuridico che avrà luogo a Lille, in Francia, il 14 settembre 2019. Con la partecipazione speciale dell’avvocato belga Jean-Pierre Jacques e l’accurata organizzazione dell’interprete francese Nora Rakki, da contattare per informazioni e iscrizioni fino al 30 agosto (baronezeli@hotmail.com).