«Il processo civile in Italia». Secondo seminario di italiano giuridico a Lille

E dopo quello penale, «Il processo civile in Italia», il mio nuovo seminario di italiano giuridico, organizzato dall’instancabile Nora Rakki per i suoi colleghi interpreti e traduttori legali.  Ancora una volta a Lille, in Francia, sabato 6 luglio prossimo, prima della pausa estiva. Iscrizioni entro il 2 giugno. Costo: 250 euro

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Il processo civile in Italia

Il «Processo penale in Italia» Seminario di italiano giuridico a Lille

«Il Processo penale in Italia», seminario di italiano giuridico per interpreti e traduttori legali, per la prima volta a Lille, in Francia. Organizzato dall’attivissima interprete francese Nora Rakkida contattare per informazioni e iscrizioni, entro il 30 marzo prossimo. Costo: 250 euro. Sabato 27 aprile 2019, dalle 10.00 alle 18.00.

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Il Processo penale in italia

ALP 2019 “Accordare le parole”, giornata di interpretazione e di traduzione

Bruxelles, 7 febbraio 2019. Non vedo l’ora di partecipare ad ALP 2019 “Accordare le parole”, giornata di interpretazione e di traduzione, insieme a interpreti, traduttori, professori, italiani e stranieri. A parlare del mio impegno nella diffusione dell’italiano come lingua di lavoro in Europa. E del mio Lessico pratico di italiano giuridico. A Roma, il prossimo 12 aprile. Con Giulia Gentili, Arianna Lombardi, Viviana Merola. SSML San Domenico, International Campus, ISTRAD. Per iscriversi, http://www.accordareleparole.com

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Mi preparo ad ALP 2019

Lessico pratico, la prova del 9 del traduttore legale

 

 

Recensione di Arianna Lombardi e Giulia Gentili

Roma, 20 ottobre 2018. In qualità di interpreti e traduttrici, ci imbattiamo quotidianamente nella ricerca del termine perfetto. È difficile, ma imperativo, per chi svolge la nostra attività, compiere scelte consapevoli senza lasciare nulla al caso, soprattutto quando si tratta di testi legali, dato che perfino una piccola imprecisione potrebbe compromettere l’esito finale di un processo. In tal senso, il traduttore non assume solo la funzione di mediatore linguistico e culturale, ma è altresì tenuto a colmare e assottigliare il divario e le discrepanze esistenti tra diverse legislazioni.

Fatta questa doverosa premessa, ci teniamo a raccontare quanto accaduto durante lo svolgimento di una traduzione commissionata da un avvocato civilista.

Dopo aver completato il lavoro, in fase di revisione e a ridosso della data di consegna, veniamo assalite da un dubbio tanto banale, quanto legittimo: nel caso del termine francese saisie, in italiano è più appropriato optare per pignoramento, confisca o sequestro?

Consultiamo le migliaia di risorse online e cartacee, destreggiandoci tra dizionari monolingui e bilingui, ma dopo tante ricerche non siamo soddisfatte. Il tempo scorre e non siamo ancora giunte ad una conclusione. A questo punto, decidiamo di consultare un manuale settoriale acquistato di recente, ma le spiegazioni risultano incomplete e poco chiare.

Consapevoli dell’importanza di una formazione costante, il 3 e 4 settembre 2018 partecipiamo al seminario  “Italia, Europa e Vaticano tra storia e istituzioni, politica e diritto” in cui abbiamo avuto il privilegio di conoscere Maria Cristina Coccoluto, che ci ha illustrato il suo Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri. Abbiamo subito pensato di acquistarlo e, mosse dalla curiosità, lo abbiamo consultato alla ricerca di quei termini che ci avevano creato così tanti problemi.

Che differenza esiste nella legislazione italiana tra i tre termini sopra citati?

Confisca: è una misura di sicurezza patrimoniale che tende a prevenire la commissione di nuovi reati mediante l’espropriazione a favore dello Stato di cose che, provenendo da fatti illeciti penali o collegandosi alla loro esecuzione, ne manterrebbero viva l’idea e l’attrattiva. Ha per oggetto le cose che servirono a commettere il reato (arnesi da scasso) e quelle che ne sono il prodotto (alcool distillato di contrabbando) o il profitto (la somma incassata da un pubblico ufficiale per compiere un atto del suo ufficio). La confisca, di regola facoltativa, è obbligatoria per le cose che costituiscono il prezzo del reato e per le cose la cui fabbricazione, detenzione o alienazione costituisce reato, anche se non è stata pronunciata condanna (moneta falsa, armi di ogni tipo). Non può pregiudicare gli interessi legittimi di persone estranee al reato: non sono confiscabili le cose che appartengono a terzi o siano a essi lecitamente pervenute anche dopo la commissione del reato[1].  

Pignoramento è l’atto con cui ha inizio l’esecuzione forzata su beni mobili o immobili del debitore per il soddisfacimento del creditore. È l’ingiunzione che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da ogni atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni assoggettati e i loro frutti, con l’avvertimento che qualsiasi azione in tal senso sarà invalida[2].

Sequestro giudiziario: è una misura coercitiva reale, che concerne le cose mobili e immobile di cui sia controversa la proprietà o il possesso fatto che rende opportuno provvedere alla loro custodia o gestione temporanea. Il giudice nomina un custode e fissa i criteri e i limiti dell’amministrazione delle cose sequestrate e della procedura di rilascio[3].

Ecco che tutto sembra più chiaro!

A distanza di poco di un mese, lo abbiamo utilizzato più volte, trovandovi sempre spiegazioni chiare, esaustive e non prolisse.

Si tratta di un manuale tascabile e pratico dove i termini sono inseriti in ordine alfabetico e spiegati in modo semplice. Uno strumento da utilizzare con la stessa funzione che, in matematica, ha la prova del 9 per controllare il risultato di un’operazione aritmetica: consultandolo ho la conferma dell’‘esattezza’ del termine, la corrispondenza esatta.

Arianna Lombardi,+39 3777098234, arianna_lombardi@hotmail.it 

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Giulia Gentili, +39 3488025089,  giuliagentili91@gmail.com

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[1] M.C. Coccoluto, Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri, Istituto Armando Curcio University Press, Roma, 2018, p. 59.

[2] Ibidem, p. 169.

[3] Ibidem, p. 202.

Formazione a distanza: il corso “L’italiano del diritto”

Approfittare del periodo delle vacanze per la formazione? “L’italiano del diritto” è un corso via skype, individuale o in coppia, flessibile e nell’orario e nel programma. Testo di riferimento: il mio Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri, Istituto Armando Curcio University Press.

L'italiano del diritto
La formazione a distanza, individuale o in coppia, quando vuoi e dove vuoi

Perché un «Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri»?

Lessico
Da domani in libreria!

Bruxelles, 29 aprile 2018. Quando, nel 2007, tenni il mio primo corso di italiano giuridico all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, l’esigenza che emerse nell’immediato tra i partecipanti – stranieri di sei diverse nazionalità – fu quella di un testo di riferimento, dove poter approfondire o ritrovare i termini, i concetti e gli istituti analizzati in aula.

Pensai di sopperire all’inizio con schede esplicative, che accompagnavano il materiale autentico su cui baso puntualmente ogni mio corso. Per poi giungere, alla fine di ogni anno accademico, a creare vere e proprie dispense che assemblavano organicamente i documenti sui soggetti trattati e servivano da «libri di testo» per gli anni successivi. Non so se si può immaginare la soddisfazione provata, un giorno, quando Lucia Ventura, un’interprete di conferenza  italiana assidua frequentatrice dei miei seminari, mi disse: «Lo sai che vado in cabina con le tue dispense?».

Dall’altro lato, la sempre maggiore richiesta – nel contesto dell’Unione europea – dell’insegnamento dell’italiano specialistico e settoriale, da utilizzare anche come lingua di lavoro. La costante testimonianza di colleghi che, nei livelli più avanzati, soprattutto con i professionisti, si trovavano in difficoltà – e non c’è da meravigliarsi – con una terminologia che presuppone una formazione prettamente giuridica e non dà nulla per scontato. E l’auspicio, a più voci, di pubblicazione delle dispense, mi ha motivato ancor più ad affrontare questo non semplice lavoro.

Il principale scoglio da superare è stato deciderne la struttura: corredare ogni argomento con gli articoli di stampa – anche specialistica – sottoposti agli allievi sarebbe stato bello. Ma poco pratico da realizzare per diversi motivi. E poi, pensando a Lucia che si portava in cabina le scomode dispense formato A4, mi sono detta che avrei dovuto realizzare un testo maneggevole e di facile consultazione, sia per i partecipanti ai corsi e seminari che per un professionista al lavoro o per un collega in aula.

Ed ecco il «Lessico pratico» che da domani sarà in libreria – su www.curciostore.com per l’Italia,  Amazon e altri siti per l’estero – edito da Istituto Armando Curcio University Press, Collana Didattica e Ricerca, diretta dalla dottoressa Sabrina Aulitto.

Con la bellissima prefazione dell’avvocato Francesco Maria Salerno, direttore della sede di Bruxelles dello Sudio Gianni-Origoni-Grippo-Cappelli & Partners.

E dedicato al professor Angelo Raffaele Latagliata, nel 1987 ordinario della cattedra di Diritto penale alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università «La Sapienza» di Roma (e membro della Commissione ministeriale Pagliaro per un progetto di riforma del Codice penale nel 1988), che avrebbe dovuto essere relatore della mia tesi di laurea se non fosse prematuramente scomparso nel 1990.

Pratico perché vuole essere uno strumento di lavoro utile nel concreto. In cabina, in aula o in studio.

Di certo, il suo contenuto non è esaustivo. Vi sono richiamati i termini, i concetti e gli istituti che emergono di regola durante i corsi; corrispondono alle domande a cui rispondo dal 2007 – pur nelle trasformazioni della prolifica legislazione italiana – ai numerosi studenti che si pregiano di seguirmi in questo percorso. Ho cercato di spiegare contenuti giuridici con una terminologia comprensibile anche a chi, italiano o straniero, giurista non è.

Con l’obiettivo di trasmettere tutta la passione che provo per l’italiano del diritto fin da quel 5 novembre 1985 quando, entrando nell’aula magna di Giurisprudenza,  sentii ripetere, più volte durante le prime ore di lezione, e rimanendone affascinata: «Ubi est societas ibi est ius. Ubi est ius ibi est societas» (Là dove è un corpo sociale organizzato, lì vi è diritto. Dove è diritto, là vi è un corpo sociale organizzato).

Spero di esservi riuscita.