Il Palazzo del Laterano, protagonista della storia dell’Italia e della Santa Sede

Roma, 22 giugno 2022. Erano anni che aspettavo la notizia, giunta finalmente il 13 dicembre 2021: l’apertura al pubblico del Palazzo del Laterano [1586-1589], parte di un complesso che – insieme alla Basilica e al Battistero – è protagonista da più di 1700 anni della storia della Chiesa.

Così il 9 febbraio scorso, due giorni prima del 93esimo anniversario della firma del Patti Lateranensi, la Sala Stampa Vaticana mi ha accreditato per una affascinante intensa visita attraverso le sale del Palazzo Apostolico e l’appartamento privato del Vescovo di Roma.

Quasi tremila metri quadri, un percorso tra arazzi, soffitti affrescati, opere d’arte e pregiati mobili antichi. E il mitico tavolo su cui le Alte Parti Contraenti suggellarono l’accordo con il quale – dal 7 giugno 1929, giorno dello scambio delle ratifiche – avrebbe visto la luce lo Stato della Città del Vaticano, risolvendo definitivamente la questione romana.

Suor Rebecca Nazzaro, superiora delle suore Missionarie della Divina Rivelazione, che guidano i visitatori, ricorda: «La storia di questi luoghi risale alla pace costantiniana, quando l’Imperatore romano donò a papa Milziade l’area e le costruzioni appartenute alla famiglia dei Laterani. Con l’editto di Milano e la libertà di culto fu eretta la Basilica del Santissimo Salvatore, in seguito dedicata anche ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Si tratta del primo edificio di culto non costruito sopra la sepoltura di un martire.

La Basilica fu consacrata il 9 novembre del 318 e a essa, oltre che il Battistero, venne poi annesso il Patriarchium, noto come La Casa del Vescovo di Roma», fatto demolire da Papa Sisto V alla fine del XVI secolo proprio per edificarvi questo splendido palazzo rinascimentale, che sarà sede papale e residenza ufficiale dei romani pontefici per molti secoli.

Zona che gode del diritto di extraterritorialità – la Santa Sede ne ha la giurisdizione ma il territorio resta italiano, dunque le autorità di polizia della Repubblica posso accedervi se espressamente autorizzate – il Palazzo è il luogo dove,  ancora oggi, Papa Francesco firma tutti i documenti pontifici, per sottolineare una continuità con il passato e i suoi predecessori.

Visita al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo

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Castel Galdolfo, 19 luglio 2020.  Erano diversi anni che desideravo visitare il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dal 2016  parte dei Musei Vaticani – per disposizione di Papa Francesco – un tempo residenza estiva papale.

È parte integrante dell’area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, sui Colli Albani, circa venti chilometri a sud di Roma.

L’extraterritorialità delle Ville, appartenenti alla Santa Sede, frequentate per la villeggiatura dai papi fin dai tempi di Urbano VIII (1568-1644), è stata riconosciuta con i Patti Lateranensi nel 1929.

In un’atmosfera di calorosa accoglienza, tipica dell’ambiente vaticano, ecco la non esaustiva rassegna fotografica di una visita assolutamente consigliata, anche per godere dell’aria  e del buon cibo dei Colli Albani!